RASSEGNA STAMPA
IL SECOLO XIX - Cinque assessori scendono in piazza
Genova, 14 Novembre 2007
Cinque assessori scendono in piazza
Anche due assessori regionali e tre colleghi comunali
parteciperanno al corteo di sabato per manifestare, tra l'altro, contro la bocciatura della commissione parlamentare di inchiesta sul G8 del luglio
2001. Gli assessori della Regione Liguria Enrico Vesco (Comunisti
Italiani) e Franco Zunino (Rifondazione Comunista) hanno annunciato la
loro partecipazione alla manifestazione del 17 novembre. «La nostra
presenza - spiegano - vuole testimoniare il fatto che sabato a Genova non
scenderanno in piazza né violenti né pericolosi né disobbedienti. Saranno
presenti invece moltissime persone comuni, genovesi prima di tutto, ma,
assieme a loro, cittadini provenienti da ogni parte d'Italia». «Il
rammarico e l'indignazione di molti per la bocciatura della commissione
parlamentare d'inchiesta sulla gestione dell'ordine pubblico in quelle
giornate - aggiungono - uno strumento previsto persino nel programma
elettorale, che ha portato all'elezione dell'attuale governo, non ci
impediranno di continuare a chiedere che sia fatta piena luce sulla
vicenda». Per Veschi e Zunino «sarà una manifestazione pacifica con la
speranza che un mondo diverso sia davvero possibile». Insieme a loro ci
saranno gli assessori comunali di Genova Bruno Pastorino (Prc),
Massimiliano Morettini (Pd ex Ds), Gianfranco Tiezzi (Pd ex Margherita) e
forse Carlo Senesi (Pdci). Prc, Pdci e Sinistra democratica sono fra gli
organizzatori del corteo. Il Pd prende le distanze, ma l'adesione lascia
spazio alle posizioni personali. Pastorino partecipa «a titolo personale,
perché lo ritengo giusto e perché il dibattito sui diritti è ben lungi
dall'essere esaurito». Oltre a Morettini, in corteo sfilerà Tiezzi: «Lo
faccio perché ci sono motivazioni spesso sottovalutate come il disagio legato alla globalizzazione e il rispetto del diritto di chiunque a
manifestare». Il capogruppo del Pd Simone Farello non aderirà: «È giusto
che l'amministrazione comunale non partecipi ufficialmente perché la
manifestazione contesta preventivamente le decisioni della magistratura,
che deve essere libera».